- Il Dottore
- Questo va bene, ma quando ha da essere così, è lo stesso che vivere sotto il comando dei re. Anche nei governi assoluti ognuno è libero di fare tutto quello che le leggi permettono.
- Pulcinella
- Anche i Turchi, quando si sentono il palo fra le natiche, sono liberissimi di fare quello che vogliono purchè ubbidiscano alle leggi e ricevano quel serviziale.
- Il Professore
- Nei governi assoluti il sovrano è il re, e le leggi si fanno dal re, laddove nei governi costituzionali il sovrano e il popolo, e le leggi si fanno dal popolo.
- Il Dottore
- Ditemi un poco, nei governi costituzionali ciascheduno del popolo siede sul trono e detta le leggi?
- Il Professore
- Vedete bene che questo non può essere. Nei governi costituzionali per certe apparenti formalità si mette sul trono un Luigi Filippo di carta, il quale non conta niente e riceve un tanto all’anno per fare la figura di re. Le leggi però si fanno dai rappresentanti della nazione, e in sostanza la sovranità si esercita da quelli.
- Il Dottore
- Dunque anche nei governi costituzionali quelli che comandano sono pochi, e a tutti gli altri resta solo ubbidire?
- Il Professore
- Ma i rappresentanti vengono eletti da tutto il popolo, il quale commette ad essi di esercitare la sovranità in suo nome.
- Il Dottore
- Tutti, tutti del popolo sono elettori dei rappresentanti? Uomini, donne, facchini, pescivendoli, ruffiani....?
- Il Professore
- Oibò, oibò. Sono stabilite certe classi più distinte, alle quali soltanto appartiene il diritto delle elezioni.
- Il Dottore
- Dunque tutti quelli che non sono compresi in queste classi non sono popolo sovrano nè poco, nè assai, e anche nel regno della costituzione non hanno altra parte fuorchè quella della ubbidienza. Questa cosa non è un poco contraria ai diritti dell’uomo?
- Il Professore
Non già, perchè la natura istessa dell’uomo rende indispensabile che le classi escluse rinun-