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pensioni, e pretende di vivere e di scialare con qualche tratto di penna. Tutti questi sapientelli senza fondamento di studio e di giudizio, e tutti questi signoretti senza patrimonio bastante a far bollire la pentola, portano naturalmente nel cuore la scontentezza e l’invidia, e sono materie sempre preparate ad accendersi al soffio della rivoluzione. L’improvida propagazione delle lettere ha radunata questa massa pericolosa di combustibile, e voi dovete con la cauta e discreta moderazione della coltura abbassare le vampe della sedicente filosofia e allontanare la mina da’ vostri troni.»
- Pulcinella
- Io sono un povero lazzarone, ma capisco bene che dite bene. Se madonna Pulcinellessa mia madre non avesse fatto la pulcinellata di mandarmi alla scuola, sarei un asino poco più, poco meno come sono adesso, ma avrei appreso un mestiere, mi troverei contento di essere Pulcinella, e potrei campare onoratamente. Appunto perchè mi hanno insegnato a leggere ho imparato un mondo di porcherie, non sono più contento del paliaccio e della polenta, e sono venuto a cercare fortuna nel paese della costipazione.
- L’Esperienza
- Amici miei, non tutto è fatto per tutti, e se tutti gli animali fossero elefanti, non si troverebbero più i somari e le galline. Le armi in mano dei soldati servono alla sicurezza e alla difesa dello stato, ma date in mano alla plebe producono soltanto risse, susurri, e ammazzamenti. Continuate a leggere la lettera.
- Pulcinella
- Ancora non è finita?
- L’Esperienza
- Ci mancano poche parole.
- Pulcinella.
- Povera vecchiarella, vi sarete stancata a scrivere tanta roba.
- L’Esperienza
- La dettatura è mia, ma mi sono servita di uno scrivano.
- Pulcinella
- Come si chiama questo scrivanello?
- L’Esperienza
- Si chiama 1150.
- Pulcinella
- Noi non lo conosciamo.
- L’ Esperienza
- Lo conoscerete dopo, ovvero non lo conoscerete mai, che questo importa poco. Terminate questa lettera.
- Il Dottore
«Sopra tutto se volete assicurare il riposo dei popoli consolidare i vostri troni, e accomodare le cose