Pagina:Diario del principe Agostino Chigi Albani I.djvu/48

Da Wikisource.

— 40 —

ed hanno a questa intimato o di pensare a difendersi, o di rendersi prigionieri, o di venire con loro alla Piazza Colonna, al qual terzo partito si sono appigliati.

In Piazza (ove era fermata la truppa francese) essendo venuto, oltre il comandante della Piazza, il Generale Miollis, è stato loro dichiarato che da questo punto passavano sotto gli ordini del Comando francese e che avrebbero avuto, come la truppa francese, il soldo e le razioni. È stata anche letta una patente spedita in nome di S. M. l’Imperatore Napoleone, con cui il tenente colonnello Fries viene dichiarato colonnello delle truppe papali, le quali per ora devono seguitare ad usare la coccarda pontificia. A tutto questo non è stato risposto che col silenzio generale. Le guardie nobili e svizzere non sono state comprese in tutto l’avvenuto. — Oggi medesimo il Direttore della Posta Italica è stato incaricato d’impossessarsi dell’ufficio di Posta pontificio, che gli è stato rimesso con protesta tanto in nome del Governo, quanto in nome della casa Falconieri, che ne ha l’appalto».

In tal modo si protrasse per vari mesi la situazione di Roma: 11 Comando Francese faceva ogni giorno qualche passo in avanti, ma senza ancora l’idea di spingere le cose agli estremi, poiché l’orizzonte politico andava di nuovo annebbiandosi; i Cardinali, con vari pretesti, furono quasi tutti allontanati da Roma, lasciando il Papa quasi completamente isolato, e costringendolo a nominare suoi segretari, in sostituzione del Casoni, il Cardinal Gabrielli ed a poca distanza di tempo il Card. Pacca. I prelati, addetti in qualche modo al servizio del Papa, vennero intimati di ritornare nelle loro città native, ed in varie volte, accompagnati dalla forza militare a Piazza del Popolo, furono costretti a partire.

La Segreteria di Stato, temendo da un momento all’altro il cambiamento di Governo, mandò ordini ai suoi impiegati di rifiutarsi di seguitare ad esercitare le loro funzioni, se la forza militare francese s’impadronisse delle redini del Governo, ma il cambiamento temuto non venne, sebbene numerose truppe francesi fossero mandate al Palazzo del Governo, alle Carceri nuove, a Campidoglio, al quartiere della Guardia reale ed a quello della Consulta, e dal Comandante Herbin fosse intimato