Pagina:Diario del principe Agostino Chigi Albani I.djvu/98

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A. 1831 — 90 —

Stato, in cui si esprime il vivo sentimento di riconoscenza del S. Padre per le strepitose dimostrazioni ricevute ieri, ma nello stesso tempo il suo desiderio che non si replichino per i disordini, che possono nascere da simili attruppamenti e dal partito che potrebbero trarne i malintenzionati. Con qualche difficoltà si è riusciti a farli desistere, e le due bandiere sono state portate una al quartiere civico a Ponte Sisto, e l’altra a quello della Guardia Reale a Monte Cavallo, pure occupato dalla Civica1.

Oggi si è ricevuta ufficialmente la Capitolazione di Ancona segnata il 12 corrente e firmata dal Sig. Sercognani, che s’intitola Comandante dell’avanguardia dell’armata nazionale.

Mercoledì 23. — Si è saputo che il Cardinale Benvenuti, essendo giunto al suo vescovato di Osimo, dopo che già vi era seguita la rivoluzione, è stato condotto sotto buona scorta in Ancona.

È stato convenuto che domani i Trasteverini porteranno la loro bandiera a S. Pietro per farla benedire dal Papa, si dice, per mezzo di una Deputazione. Dio faccia che la cosa riesca tranquillamente.

Giovedì 24. — Questa mattina sono andato con Checco al Campidoglio, ove nell’appartamento del Senatore si è fatta la esposizione di quadri e sculture di artisti esistenti in Roma (come fu praticato l’anno scorso) per cura della società formatasi a quest’oggetto.

Oggi verso le 21 ore una Deputazione di sette individui trasteverini in carrozza preceduti da altra, ove era il Presidente del Rione, Marchese Longhi, un aiutante civico ed un capitano civico, Anzani, pure trasteverino, si è recato al Vaticano ove è stata ammessa dal Papa, che l’ha ricevuta in trono ed ha benedetta la loro bandiera, e gli ha esortati a rimanersi tranquilli e docili, come hanno promesso di fare. Tutto fortunatamente è passato tranquillamente e senza alcuna inconvenienza.

Si è saputo che parte delle truppe che ha preso Ancona

  1. Gregorio XVI temeva questi arrabbiati Sanfedisti non meno che i Carbonari; quando li vide accorrere così numerosi al suo appello, in difesa del Trono e dell’Altare, come D. Abbondio, si pentì d’averli chiamati.