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alla Mola di San Pietro Montorio, non che quelli della Mola di S. Giovanni.

Il blocco sembra deciso in tal modo.

I viveri sempre più vanno mancando, e que’ pochi valgono il triplo.

Nell’Assemblea di questa mattina si rinnovò l’ufficio.

Galletti e Saliceti furono confermati alla Presidenza; Bonaparte fu scartato e gli fu sostituito Allocatelli.


12. — Ieri mattina fu trovato affisso uno scritto diretto a Sturbinetti, senatore di Roma e generale della Civica, esortandolo a riunire le falangi della Civica per salvar la città. Si conchiudeva che ciò poteva essere in suo potere qualora ravvivasse il suo coraggio civile. Roma gliene sarebbe grata, e se noi facesse, rimarrebbe a lui il rimorso delle tristi conseguenze.

Dalle 3 antimeridiane fino quasi a sera i nostri cannoni lavorarono contro l’inimico.

Si fecero varie sortite ed il fuoco di moschetteria fu micidiale per ambo le parti.

De’ nostri si ebbe a deplorare la perdita del maggiore Pietro Panizzi1, comandante il 2° battaglione del reggimento Unione, non che degli uffiziali Cremonini e Giordani e varii militi2.


  1. Il Panizzi, dice il generale Garibaldi in un suo Ordine del giorno, morì «da valoroso qual’era» e «il generale Bartolomeo Galletti diede prova di fermezza e di valore, accorrendo là dove il pericolo lo chiamava».
  2. Di questa sortita del 12 il generale Garibaldi, nello stesso Ordine del giorno, dice: «Il furor dei nostri era al colmo, e