Pagina:Diario di Nicola Roncalli.djvu/387

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 1860  361

L’estensore su di esso si riferisce al Giornale di Roma del 1° febbraio1.

Deve, però, avvertire che trovavasi presente un uffiziale di gendarmeria francese, abilissimo stenografo, il quale ritrasse il discorso stesso, e sembra che alcune espressioni siano state taciute dal giornale.

Si assicura, generalmente, che S. Santità adoprò talvolta la parola soverchierie.


11. — Nella Università romana, fin da qualche giorno, si andava vociferando che circolasse un indirizzo di devozione per umiliarsi al S. Padre, lo che produsse qualche malumore nei giovani studenti esaltati.

Nella mattina dei 6 corrente, circa 200 studenti incominciarono a tumultuare e schiamazzare che volevano vedere il foglio d’indirizzo e conoscerne le firme.

In tale stato di cose, il rettore, monsignor Campodonico, stimò prudente di arringarli nel senso che se taluni si credevano compromessi nel ricusare la firma, altri correvano maggior rischio nel doverle palesare, come ora si chiederebbe. Quindi propose di far esibire il foglio, lacerarlo e condannarlo alle fiamme.


  1. In questo discorso Pio IX dichiara che «non è la perdita del temporale dominio che gli produce nel cuore la massima delle afflizioni.... che molto più lo affligge e spaventa il pervertimento delle idee; quest’orrendo male di tutto falsare». Ma era per lui pervertimento delle idee il credere al diritto dell’Italia su Roma e a quello dei Romani d’essere ammessi al nuovo Regno.