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206 i salmi di david

     Nè fur gl’immensi tuoi favori attesi
     Da lor, che ribellare
     Ardiro, appresso e ’n mezzo al rosso mare.
4          Ma pur, Signor, per amor di te stesso,
     Per far scoppiar del tuo poter il lampo,
     Lor desti aiuto e scampo.
     Col tuo sgridar fu ’l mar spartito e fesso,
     Ed in asciutto messo:
     E de’ gorghi fu lor pel greto aperto
     Piano cammin, come per un diserto:
     E da l’infesta mano
     De’ lor tiranni gli salvasti umano.
5          Su’ lor nemici fu ’l fiotto rivolto,
     Sì che, da l’improvisa adra tempesta,
     Non ne rimase testa.
     Allor fu il tuo parlar da loro accolto
     In fede, e a cantar tolto
     Il trionfo di tua chiara vittoria.
     Ma, tosto loro usciro di memoria
     I tuo’ fatti potenti,
     E a’ tuo’ consigli furo impazienti.
6          Di voglie ingorde accesi ed invaghiti,
     Di Dio ne l’ermo fer audaci prove,
     Con lor domande nuove.
     Lor voti a pieno fur da lui compiti,
     E sazi gli appetiti.
     Ma insieme in lor mandò la tisichezza.
     Mosse a Mosè lor invida fierezza,
     Ed al sagrato Arone,
     In mezzo al campo capital tenzone.
7          S’aprì la terra e ’l fier Datan assorse,
     E d’Abiram la setta congiurata:
     E lor schiera adunata
     Arse la vampa, che ’n quel punto sorse,
     E fra gli empi trascorse.
     D’un vitello in Oreb fer la figura,