Pagina:Diodati - I Salmi di David, Daelli, 1864.djvu/75

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salmo xxxiii. 55

5          Nissun voglia a caval esser simile,
     Od al mulo restio,
     I quai, nel viver lor bruto natio,
     Non hanno di ragion uso nè stile.
     Con duri morsi e freni
     Tu lor la gola incapestrata tieni:
     Perchè sciolti non sien talor dannosi,
     Ad obedir ritrosi.
6          Così de l’empio gravi sien le doglie.
     Ma favor e mercede
     Circonderà chi nel Signor la fede
     Salda ripone, con accese voglie.
     Or fate, o giusti, festa,
     Che l’alma a Dio avete intesa e desta:
     E con canoro suon, dritti di core,
     Gioite nel Signore.


SALMO XXXIII.

1          O voi, spirti giusti e santi,
     Nel Signor lieti gioite.
     Di drittura l’alme amanti
     Nel lodarlo son gradite.
     Su le cetre e su’ salteri,
     D’arpicordi in compagnia,
     D’esso fate a’ pregi alteri
     Nuova e vaga melodia.
2          Perchè ’l suo sagrato dire
     È giustizia ed equitade.
     Ne l’oprar non sa fallire
     Di sua fede e lealtade.
     Ei, d’affetto almo e pietoso,
     Ragion ama ed è ripiena
     Del favor suo grazioso
     La gran macchina terrena.