Pagina:Discorso Economico sopra la Maremma di Siena.pdf/26

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abbiano il coraggio di maritarsi, e se il popolo scema, la povertà moltiplica sempre più, ed ogni condizione di persone mormora poi dell’altra, e sentendosi mancare l’alimento ne incolpa l’ingordigia di quella senza riflettere, che per lo più si secca il ramo dell’albero, non perchè l’altro li tolga il sugo, ma perchè la radice non tramanda, ed è scarsa per tutti.

Questa radice è l’Agricoltura, e contro di lei tutte le altre Arti si uniscono a fare tumulto, ed in vece di coltivarla, di fecondarla, la strapazzano, la vogliono inaridita. Non altrimenti che se fossero tanti branchi di armenti, ai quali perchè dell’erbe, e delle ghiande si pascono, poco importa che alcuno si affatichi a lavorare le terre, a seminare i grani, a piantare vigne, a coltivare frutti.

[Felicità commune dipende da quella dell’Agricoltura.] Non è così facile, che gli Artieri, i Mercatanti, e quei, che senza possedere Ville, e Terreni, si trovano provveduti d’ampie rendite di denaro, considerino,