Pagina:Discorso intorno ad Archimede.djvu/76

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la loro stabilità idrostatica per la novità, per l’utile, e per l’importanza di tale scoverta; e pure non fa altro, che porne i varj teoremi con indifferenza nel secondo libro, ch’ei scrisse su’ corpi, che sono trasportati in un fluido.

Alla teorica de’ galleggianti levando su l’animo trasse dall’esperienza un principio novello dicendo: Ogni fluido, che sospinge all’insù, lo fa lungo la verticale, che passa per lo centro di gravità del corpo sospinto. Alla vista di tal principio si conobbe immantinente, che il peso d’un galleggiante trovandosi raccolto nel suo centro di gravità viene ad esser distrutto dalla spinta del fluido all’insù, e dall’azione di queste due forze, che sono eguali e contrarie, ne risulta l’equilibrio; ma come la sua mente non vedea ne’ galleggianti che navi, e volea provvedere al vantaggio della navigazione, così andò investigando come, e perchè, e in quali circostanze un sì fatto equilibrio potea avere stabilità. Inclinò col pensiero l’asse dei galleggianti per determinar con esattezza, e colla guida de’ suoi principj, quando quelli inclinati per avventura ristanno, quando ripiglia-