Pagina:Discorso intorno ad Archimede.djvu/80

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volse a que’ solidi, che formati sono dalla rivoluzione della parabola. Ma come prima di entrare nelle sue ricerche, ch’eran sempre profonde, si apparecchiava la via riducendo a semplicità, così considerò la superficie de’ fluidi pesanti non più come sferica, ma come piana, affinchè da un piano, che la taglia, risultar ne potesse una linea retta. Le circostanze poi necessarie, ch’erano da considerarsi in sì fatte investigazioni, si riferivano prima d’ogni altro alle specifiche gravità del fluido e della paraboloide, e queste egli espresse in una forma semplice, elegante, e tutta geometrica. Poichè le gravità specifiche seguendo la ragione inversa de’ volumi, e questi la diretta de’ quadrati delle loro dimensioni omologhe, furono da lui rappresentate da’ quadrati de’ due assi, uno di tutta la paraboloide, e l’altro della sua parte immersa nel fluido. Anzi per non introdurre forme varie e diverse nelle quantità, rapportò l’asse della paraboloide al parametro della curva generatrice; espresse l’asse della parte immersa per la differenza tra l’asse della paraboloide e una funzione del parametro, e l’as-