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MEB - 256 — MES

merda co la monta in scagno o la spuza o la fa dano, prov. la merda quando monta in scanno, o che pute, o che, fa danno, — non v’ha superbia alla superbia uguale, d’uom basso e vii che in alto stato sale; avocato no ciamado con un piato de merda vien pagado, v. avocato; merda de becaza, v. becaza.

Meridional, agg. meridionale.

Meritar, va. e vn. meritare; stare il dovere: - - „Castigo che ’l se ga merità. = Castigo che gli sta il dovere;“ poet. mertare; tratar uno come che ’Z merita — s’intende a un tristo: dare il S. Biagio a uno; meritar el conto, met. meritare il conto, o la pena; chi no me voi no me merita, ni. prov. chi non mi vuole non è degno d’avermi.

Merito, sm. pregio, merito, valore; poet. merto.

Merleto, sm. merletto: — „Merletti per le federe.“ — „Un merletto di nido.“

Mèrlino, sm. bot. capo bianco, carota — daucus carota.

Merlo, sm. pizzo, trina: — ,Una veste tutt’a pizzi.“ — „Trine magnifiche di filo di Fiandra;“ zi. merlo — turdus merula; met. chiacchierino, chiacchiero; soggettacelo; gaglioffo; canta canta merlo, specie d’inter. canta merlo, o merlo tu può’ cantare; va là che ti xe un bel merlo — frase metaforica: tu se’ un bel merlo, ma ti manca il becco giallo; te conosso merlo, lo stesso che te conosso mascareta, v. mascareta.

Merloto, sm. amante, cicisbeo, damo, drudo, vagheggino; merlotto.

Merluzo, sm. zi. merluzzo comune — gadus morrhua.

Mesada, sf. mesata.

Meschin, agg. cagionevole, gracile, meschino, tapino, tisicuccio, — di gentile cornatura.

Mescola, sf. matterello — se della pasta; mestone — se della polenta; mestolata; lecar la mescola, met. intingere in che si sia, — pizzicare di quella tal cosa: — „Dovea pizzicarci anco lui su quella misera senseriuccia;“ chi che ga la mescola in man se fa la menestra a su modo, v. man; la mescola xe cambiada ma la menestra xe sempre quela, v. menestra.

Mescolada, sf, matterellata; mestolata.

Mescolar, va. matterellare: — „Fa il bene di matterellare la pasta;“ rimestare: — „Chi rimesterà la polenda?“

Mese, sm. mese; mesata; esser in un, in due, in tre mesi, ecc. essere in cinta di un mese, di due mesi, ecc.; mesi de la fiaca, met. mesi de’ cipolloni: — „Adesso si lavora un po’ e si beve un bicchierino, ma presto ci sarà i mesi de’ cipolloni, ed allora si berrà acqua;“ in zento ani e zento mesi torna l’aqua ai sui paesi, v. aqua.

Messa, sf. messa, — Sacrificio dell’Altare, Sacrificio Incruento; messa picola, messa bassa, o piana; messa granda, o cantada, messa grande, o cantata; messa nova, messa novella; messa de morto, messa da morto, o di requiem; scoltar una messa, udire messa; t. di giuoco: messa, o passata; finida la messa se distuda le candele, v. candela. Messàger, sm. messaggiere, messaggiero.

Messal, sm. messale.

Messia, sm. messia; spetar el messia, met. aspettare il messia.

Mestier, sm. mestiere; esser del mestier, essere del mestiere; meter al mestier, acconciare chi si sia a bottega, — porre all’arte; esser vedo del mestier, met. essere adulto in che si sia, aver cotto il cui ne’ ceci rossi, — aver pisciato su più d’una neve, — essere volpe vecchia, o essere una volpaccia; no esser mestier, mei. non reggere il conto, — non essere affare, o non essere aria, o non essere capo, o non essere negozio, — non esserci ragione, costrutto, utile, ecc.; esser de zento mestieri — detto di chi ne principia parecchi senza posarsi in veruno: stancar le botteghe; ruvina mestieri, met. guastamestieri, imbrattamondo; a ognidun el su mestier, o chi voi un farmestier che no ’l sa far