Pagina:Dizionario triestino (1890).djvu/267

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me può — Nicolini dice: Quel Dio ohe l’ira ha dato al verme istesso, ecc.; le mosche va su le carogne-, prov. le mosche si posano sulle carogne, o su’ cavalli magri; in boca serada no entra mosche, v. boca; ogni mosca ghe par un cavai, e far de una mosca un cavai, v. cavai; late de mosca, v. late; no farghe del mal nanca a una mosca, v. mal.

Moscardin, sm. bellimbusto; bravaccio; moscardino; gagliardo; robusto; zerbino.

Moscato, sm. moscadella, moscadello, moscado, moscatello.

Moscaton, agg. moscadella: — „Pera moscadella;“ — ed usasi anche in forza di sostantivo: — „Moscadella ricevuta in dono.“

Moscheta, sf. mosca, pizzo; zi. moscerino, moscherino, moschetta, moschino, mosciolino, moscino, moscione.

Moscon, sm. zi. moscone, ronzone — musca carnariaj met. damerino, vagheggino.

Mosconazo, s?«. mosconaccio.

Mosconzin, sm. mosconcello, mosconcino,

Mostra, sf. campione, insegna; saggio; bacheca: soprassegna; dimostranza, finzione, mostra; mostra de man, t. de’ sarti: paramano; mostra e capital, balla e mostra; far mostra, fìngere, simulare, — far sembiante, far vista.

Mostrar, va. accennare, indicare; insegnare, mostrare; manifestare; far vista, fìngere, simulare; esser manifestato, far prova; mostrar col dedo, indicare; mostrar el cui, met. essere in farsetto; mostrar i denti, mostrare il viso, o mostrare il volto, — non cagliare, non cedere, — opporsi arditamente.

Mostricio, sm. canagliuzza, furbacchiotto; mostriciattolo, mostricino, mostriciuolo; cazzabubbolo, cazzateli scriatello, — ravanello venuto per l’asciutto.

Mostrisin, sm. mostrieino.

Mostrisina, sf. mostricina.

Mostro, sm. mostro; singolarità; esser un mostro, met. essere, un corbacchione di campanile, o un formicone di sorbo, o un bambino da Ravenna, e nel senso di persona bruttissima, o sozza: essere un errore, o un reciticcio.

Mostrosamente, avv. mostruosamente.

Mostrosità, sf. mostruosità.

Mostroso, agg. mostruoso; deforme.

Motisin, sm. atterello; bel motisin, persona aggraziata, garbata, gentile.

Motivar, va mentovare, menzionare, motivare, accennare, — gettare un motto, — mettere in campo.

Motivo, sm. motivo; met. cagione, causa, fomite, incentivo, motivo, origine, stimolo.

Moto, sm. atto, cenno, gesto, lezzo, motto; maniera, modo; al moto, m. avv. all’apparenza, — all’esteriore, o all’incesso, o al portamento; far moti, met. far lazzi; far de moto, accennare ad uno, o accennare uno, — fargli cenno; far moto de a*so, de tre, ecc. — al giuoco della briscola: accennare, o ammiccare l’asso, o il tre, ecc: — ..Ammicca l’asso e l’ho in mano io;“ far moto — intendasi: esercitarsi, camminar piuttosto forte a cagione^ di conservare la sanità: fare del motto.

Mover, va. agitare; movere, muovere; impiolare; mover el corpo, met. ammollare il ventre, — far ire, o solvere il corpo; pezo tocado devi esser mosso, m. dei giuocatori di scacchi e di dama: tocca e mossa; chi sta ben che no se movi, prov. chi ha buono in mano non rimescoli.

Movimento, sm. movimento, moto; moto per cui l’essere va da luogo a luogo: moto locale; moto che l’essere fa in sè medesimo senza mutazione di luogo: moto azionale; movimento delle labbra che fanno certi malati senza poter ’articolar parola: mUssitazione; movimenti delle mani per cui certi infermi aggravatissimi mostrano d’ammassare qualche cosa sulle coltri, o di acchiappare alcun che nell’aria: carfologia.