Pagina:Don Chisciotte (Gamba-Ambrosoli) Vol.1.djvu/392

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nè gli darei credenza giammai, se non fosse giunta a tale la sua temerità da non poter esser più rivocata in dubbio dagli offerti regali, dalle costanti promesse e dalle perfide e continue sue lagrime. Ma che vo io fantasticando? ha duopo forse una forte risoluzione di qualche consiglio? No, certamente. Orsù: il traditore si avanzi, e se ne faccia vendetta: entri il falso e perfido uomo, venga, muoia, finiamola; poi ne accada che può. Pura io mi abbandonai in potere di colui che il cielo mi fece sposo, e pura mi voglio conservare con lui„. E dicendo questo passeggiava per quella stanza col pugnale sguainato, in tal modo che pareva uscita di senno; e non già una donna inspirata dall’onore, ma un disperato bravaccio.

“Anselmo, coperto dalle tappezzerie dietro le quali era ascoso, ogni cosa sentiva con somma sua ammirazione, e gli sembrava di avere avute prove abbastanza luminose senza cercarne di vantaggio, e già bramava che Lotario non comparisse, per tema di qualche sinistro; stava per uscire ad abbracciare la buona moglie, ma non fu in tempo, perchè in quell’istante tornò Leonella conducendo Lotario per mano. Quando lo vide Camilla, segnò col pugnale una striscia sulla terra dinanzi a lui e gli disse: — Considera ciò che sto per dirti, Lotario: se per avventura tu osassi passare questo segno che vedi,