Pagina:Don Chisciotte (Gamba-Ambrosoli) Vol.2.djvu/180

Da Wikisource.
170 don chisciotte

liberale, e gli è venuto il capriccio di coprire tutto il prato con rami e con frondi, di modo che il sole ha da durar fatica per visitare co’ suoi raggi le verdi erbe dalle quali resta coperto il suolo. Apprestò egli danze moresche sì di spade che di piccoli sonagli, essendovi nel suo paese chi mirabilmente si esercita in questi allegri giuochi; e non dico niente dei nostri sgambettanti che dimenano e si percuotono le gambe con insolita maraviglia, e faranno crescere la esultanza1. Nessuna poi delle riferite cose, nè altre molte delle quali voglio intralasciare di farvi parola, ha da render tanto memorabili queste nozze quanto quello che attendesi di veder farsi dal disperato Basilio. È questo Basilio un pastore che soggiorna nello stesso paese di Chilteria, di dove prese occasione Amore di rinnovare al mondo l’istoria di Piramo e Tisbe; poichè Basilio si innamorò di Chilteria fino dai suoi teneri anni, ed ella gli corrispose con mille onesti favori, tanto che erano un gradito intrattenimento degli abitanti gli amori dei due fanciulli Basilio e Chilteria. Andò crescendo l’età, e il padre di Chilteria stabilì di vietare a Basilio il consueto accesso che aveva in casa sua; e per non lasciargli nè dubbii nè speranze, determinò di accasare la figliuola col ricco Camaccio, non piacendogli il partito di Basilio, perchè non possedeva tanti doni di fortuna quanti di cuore. Senza che la verità sia adombrata da invidia bisogna però confessare ch’egli è il più svelto giovane da noi conosciuto; gran lanciatore del palo, lottatore eccellente, bravo giuocatore di palla; corre come un daino, salta più di una capra, e traccia i rulli che è un incanto; canta come una calandra, tocca la chitarra in modo da farla parlare, e soprattutto maneggia la spada quanto ogni altro schermitore famoso. — Per questo titolo solo, disse don Chisciotte, meriterebbe un tal giovane di maritarsi non pure colla bella Chilteria, ma colla stessa regina Ginevra, se oggi vivesse, a dispetto di Lancilotto e di quanti ne lo volessero scompigliare. — Sì sì; e bisognerebbe dirlo a mia moglie, disse Sancio ch’era stato sempre tacendo e ascoltando, la quale non vuole che si facciano matrimonii disuguali, perchè si attiene al proverbio che dice: tal guaina tal coltello! Sarebbe stato opportuno che questo Basilio dabbene, cui io mi vo già affezionando, si maritasse con questa signora Chilteria; chè abbiano mille malanni coloro che si oppongono ai matrimonii tra le persone che si vogliono bene. — Se tutti quelli che si vogliono bene, disse don Chisciotte, si avessero a maritare, sarebbe tolta la elezione e il

  1. Allude a certe danze (danzas de espadas; danzas de cascabel menudo; zapatendores) usate allora dagli Spagnuoli.