Pagina:Don Chisciotte (Gamba-Ambrosoli) Vol.2.djvu/457

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capitolo xlix 447

che ho pregato e scongiurato mio fratello (così piacesse a Dio che non lo avessi mai nè pregato nè scongiurato)...„ e qui si rinnovò il pianto. Il maggiordomo le disse: — Continuate pure, o signora, e finite di dirci quanto vi accadde, chè noi siamo nella impazienza che inspirano i vostri detti e le vostre lagrime. — Poco mi resterà a dire, rispose la donzella, ma molte lagrime mi resteranno a versare; chè i desiderii mal collocati altra mercede che questa non possono attendersi„. Erasi già insinuata nell’animo dello scalco l’avvenenza della donzella, il quale tornò ad avvicinarle la lanterna per nuovamente mirarla; e ciò facendo si accorse che non già lagrime le uscivano dagli occhi, ma perle o rugiada di prato, e ingrandivasi la fantasia immaginando che fossero perle orientali, sicchè stava ad attendere con ansietà che il caso di questa giovane tale non fosse quale volevano far supporre i suoi sospiri e i suoi pianti. Disperavasi il governatore del tanto ritardo che faceva la donzella a narrare compitamente la storia sua, e le insinuò che finisse di tenerli più oltre sospesi, giacchè l’ora era tarda e molto restava da visitare nel paese. Ella fra interrotti singhiozzi e malformati sospiri disse: — Termina la mia disgrazia e il mio infortunio colla preghiera che ho fatto a mio fratello che mi vestisse da uomo mediante uno dei suoi abiti, e che seco mi conducesse una notte a vedere tutto il paese quando nostro padre dormisse; ed importunato dalle mie istanze condiscese al mio desiderio. Mettendomi indosso quest’abito e vestendosi egli con uno dei miei, che gli sta come dipinto, perchè non ha tuttavia pelo di barba, e tiene le sembianze tutte di bellissima donzella, questa notte (sarà adesso un’ora poco più poco meno) siamo esciti di casa; e guidati dal nostro inesperto e inconsiderato raziocinio ci siamo aggirati per tutto intorno il paese. Quando volevamo tornarcene a casa vedemmo avvicinarsi un branco di gente, ed il fratello mi disse: — Sorella, questa debb’essere la ronda, allunga il passo e metti le ale ai piedi e vienmi dietro correndo affinchè non siamo scoperti, chè ne avremmo assai biasimo. Detto questo, voltò le spalle, e cominciò non dico a correre ma a volare. Per la paura non aveva io fatto sei passi che caddi, e in quel punto mi raggiunse il bargello che mi ha condotto al cospetto delle signorie vostre, dove, come giovane cattiva e capricciosa, adesso mi trovo con mia estrema vergogna. — In somma, disse Sancio, non vi è accaduto, o signora, altra disgrazia che questa, nè altra gelosia vi ha cacciata di casa, come pareva dal principio del vostro discorso? — Niente altro, ella rispose; non la gelosia ma la voglia di vedere il mondo; ed anche questa era confinata a vedere le strade di questo paese„. La verità