Pagina:Doyle - Le avventure di Sherlock Holmes.djvu/149

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MAGRO COMPENSO


Suonavano allora le 11 ore di sera.

La giovane dama era già vestita quasi da un’ora pronta pel ballo. Sotto al portone la carrozza attendeva e le giungeva ad ogni tratto, dall’androne risonante lo scalpitio irrequieto dei cavalli impazienti.

Ed egli non veniva ancora.

Come mai? quali mai potevano essere gl’impegni seri, le occupazioni gravi che lo trattenevano anche quella sera lontano da lei?

Eppure egli le aveva promesso di non mancare, di essere di ritorno presto. Prima di partire, baciandole la mano, aveva detto:

— Mi assenterò per un’ora appena. Tu intanto preparati pel ballo. Io tornerò a prenderti. Procura di farti bella: tu sai ch’io sono orgoglioso della tua bellezza.

Come mai dunque, e perché egli tardava così? O come era cambiato da qualche tempo il suo Giorgio. Ora egli trovava mille pretesti per assentarsi di casa, per lasciarla sola, e così triste nel suo palazzo.

Aveva cominciato coll’assentarsi per lunghe ore di giorno, quasi per tutta la giornata, meno nella