Pagina:Dresselio - Scola della patienza.djvu/143

Da Wikisource.

Parte I. Cap. IV. 121

fin. l. 3. 157 Pelag. libell. t. n. 16 Paschas c. 20. l S. Greg. ubi infr. m Prov. c. 20 . 30. n S. Greg. par. 3 past. admonit. 3. med. o 2. Cor. cap. 5. 1. p S. Greg. lib. 29 mor. c. 15 prope fin. q S. August. tr. 7. in Ioan.00 r Ber. de Inter. do. cap. 46. s Isa. cap. 53 3. et 4. t Psal. 44. 5.

§. 2. Delle Saette.


L

E malinconie, e le angustie dell’animo sono saette, che penetrano assai più di quasivoglia ben affilata spada. Il Rè David, che sentiva assai queste saette diceva; Sagittae tuae acutae. a Signore le vostre saette sono molto acute. Le sollicitudini, i tedij, le mestizie, i timori, e li affanni feriscono l’animo, come saette. La più gran miseria, che quasi trovar si possa, è haver l’anima ferita. Perche si come l’haver l’anima quieta eccede ogn’altro piacere, così ancora l’haver l’anima afflitta, e mesta,