Pagina:Dresselio - Scola della patienza.djvu/171

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Parte I. Cap. IV. 149

di pane in mano di un suo figliuolino, e insieme s’accorge, che un mastino stà per torglierglielo, e morsicargli la mano; E perciò gli leva subito quel pane di mano, e ciò fa egli con molta prudenza, non per vietargli il cibo, mà sì bene per scansare il danno. Così Dio ci leva talvolta le cose necessarie al mantenimento della vita, non per farci morire di fame, mà per guardarci da i vitij. E forse che la Virtù non stà bandita da quel luogo dove non si fà altro, che mangiar bene, e bever meglio; dormir assai, e spender otiosamente il tempo? Quivi per certo i vitij regnano.

Beati dunque i poveri, che non facendo resistenza alla Povertà, la sanno amicissima alla Virtù. Quà batte quel generoso detto di S.Paolo: Quae mihi fuerunt lucra, haec arbitratus sum detrimenta. q Per Christo, io