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170 Scola della Patienza

e uniti a questo modo si conservano meglio, e posti in fresco nell’acqua durano molto più, che se si lasciassero così disuniti, e sciolti.

Per il filo, che lega questi fiori io intendo le quotidiane miserie, le quali c’insegnano à vivere, se non con più gusto, almeno con più purità. Mi dichiaro con un’essempio. Io mi sento fame, per soccorrere dunque à questa mia necessità desidero la benevolenza del cuoco. Hò sete, non volendo haver cura della cantina, mi servo perciò di un mio creato. Hò bisogno d’una veste, ma non potendo io stesso cucirmela, vò cercando un sarto, che me la cuscia. L’haver bisogno di queste cose, non è dubbio, ch’è una miseria: mà però facendo à questo modo, divento un poco più cortese, e havendo anch’io bisogno dell’opera altrui son costretto ad amarli. E se