Pagina:Dresselio - Scola della patienza.djvu/455

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Parte II. Cap. IV. 431

ciò, che al presente patisci è una punturella d’aco ben piccolo; ed è una merissima baia ciò, che hora ti tormenta. Quis vero poterit habitare de nobis cum igne devorante, cum ardoribus sempiternis?a Ma chi sarà di noi, che possa per sempre habitare in quel crudelissimo fuoco, e in quegl’ardori sempiterni?

Noi altri ci diamo qualche volta ad intendere, e ci persuadiamo alcune cose, che non stanno a martello, con dire: non posso più sopportare costui, non lo posso più patire; non posso più durare a queste botte. Dimmi di gratia, huomo da bene: E come potrai tù soffrire la compagnia di tutti i dannati, e di tutti i Demonij dell’Inferno? come sopportarai quei continui, e crudelissimi tormenti? Se Dio castiga a questo modo qui, dove ci è speranza di perdono; come castigarà dove