Pagina:Drigo - La Fortuna, Milano, Treves, 1913.djvu/209

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lo allontanava con freddezza.... quasichè Cici alzando dalla fossa la testina tutta a ricciolini fosse là a guardare se almeno la sua mamma gli era fedele, se piangeva ancora....

....L'amore.... che è gioia, voluttà, giovinezza, vita, oblio.... di fronte a quella piccola bara, così presto!... No! No!...

Battista non capiva nulla di tutto ciò. Come poteva egli, avvezzo alle forti volontà e alle sane energie delle vecchie generazioni, comprendere i nervi malati, l'abbattimento inquieto, la sensibilità acuta, complicata e dolorosa, dei figli di un altro tempo?

Ma ben capiva un'altra cosa, la vedeva scritta negli occhi di Elena, in tutta la sua figura languida e dolente:

— Anch'essa, anch'essa, come le altre!...

....Una sera, dopo settimane di chiusa malinconia, Carlo annunciò ad Elena:

— Domani vado a Roma a prendere il bambino. Ho ottenuto l'autorizzazione per il trasporto. Lo metteremo a Sant' Anna insieme con loro.

E l'indomani per tempo partì.

Egli era molto triste: gli pareva che Elena non l'amassè più.

La giovane donna accettava infatti quasi con riconoscenza la separazione. Ella era in uno di quei momenti, fortunatamente rari nella vita, quando la presenza degli esseri più cari pesa su di noi quasi come un giogo: appunto perchè ci sono cari, perchè ci amano, perchè ci guardano, perchè il loro affetto ci vigila e ci spia.