Pagina:Drigo - La Fortuna, Milano, Treves, 1913.djvu/305

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Sulla strada deserta e semioscura, presso alla siepe che esalava un acuto profumo di madresilva, ella aveva intravisto una carrozzella, e una cavallina storna.... e una lunga figura in veste talare muoverle incontro e porgerle una mano fredda e umidiccia.

— Antonio....

Poi il richiudersi lento e discreto della porticina senza voce, il tintinnar dei bubboli, una frustata feroce, e addio! addio!

La famiglia di Adelaide godeva di una certa agiatezza. Il padre di lei, un piccolo negoziante di ferramenta morto quand'ella era ancora bambina, aveva lasciato una bottega ben avviata che avevano potuto cedere a patti vantaggiosi, e la casa, una bella casa comoda, in una delle vecchie contrade del paese.

Il padrigno poi, calato dal Tirolo coi suoi grossi chiodi e il suo cappello verde, possedeva pascoli e mandre e greggi lassù fra i boschi e le solitudini alpine.

Adelaide nei lunghi ozi claustrali aveva spesso ed ostilmente pensato allo sconosciuto, all'intruso, e se lo era raffigurato in mille modi diversi, sospettando in esso istintivamente un nemico.

Si vide invece davanti un povero essere che non poteva ispirare altro che disgusto o pietà: obeso e floscio, con smorti occhi a fior di testa,