Pagina:Drigo - La Fortuna, Milano, Treves, 1913.djvu/68

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Rosa guarda. Tutto il suo cuore si dissolve, si sgela.

....È sua madre, ch'ella non ha più vista dopo le nozze, un po' più grigia, ma sorridente del suo placido sorriso; è suo padre, silenzioso, coll'anello lucente all'orecchio e i duri zigomi lignei; è il nonno — quella sera c'è anche il nonno — con due riccioli bianchi l'uno da una parte e l'uno dall'altra, davanti agli orecchi; è Isa, la piccola Isa, col suo gonnellino rosso; sono i fratelli; e.... chi c'è ancora?... C'è una donna nuova, giovane, dal viso affaticato e un ventre enorme. Chi è quella donna?... Ah, ora rammenta! Don Evaristo le ha detto che uno dei fratelli ha preso moglie; è lei certo, quella, la cognata.... Ed è incinta.

Rosa sente il cuore tremarle, sente che non avrà mai il coraggio di entrare.

Si accascia sulla soglia della cucina. Aspetta.

Aspetta. Che cosa aspetta?

Essi mangiano. Il padre dice: Il raccolto sarà buono quest'anno. I bachi promettono bene.

Il nonno risponde: Sì.

E la voce di Isa: Perchè, nonno, i bachi dormono solo quattro volte?

Tutti ridono. Il suo bambino è morto ed essi non lo sanno? Ridono.

A un tratto la madre si muove, apre la porta, dà un grido.

Ha urtato col piede qualcuno, accasciato là, al posto del gatto e del cane.

Rosa balza. Afferra i ginocchi della madre prima che questa abbia il tempo di riconoscerla.