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se si erra. Sia dunque questa mia fatica per abbozzatura dell’imagine, lasciando ch’altri gli donino li perfetti colori e ultimi lineamenti, bastandomi assai far ufficio di cote e ch’il mio pensiero si drizzi a segno di servire in alcun modo il gran zelo di Vostra Eccellenzia. Alla quale, facendo umilissima reverenza, me l’inchino.
Dalle carceri di Vicaria, oggi a 10 di luglio 1613.
Di Vostra Eccellenzia
umilissimo servitore
Antonio Serra.