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194 cause che fanno abbondare li regni d'oro e argento

l’instituto, ordine e procedere de tutti regni e prencipi, dimostrando penuria grande di denari, come esso dice, quando tratta di crescere la moneta forastiera, usando detto apprezzo e permissione di correre la moneta forastiera, per dare occasione, stante la causa predetta, di farne venire. Lo che se sia espediente e se sia vero, che, apprezzandosi piú la moneta forastiera, sia causa o occasione di farne venire, e se, venendo, giovi con altro, si dirrá nella terza parte.

CAPITOLO VII

Se gli effetti, che dice dover produrre la provisione predetta, siano veri.

Circa l’effetto, che dice dover produrre detta provisione di bassare il cambio, non occorreria trattarne, perché da quanto si è detto appare che non dovea né riuscire né fare effetto alcuno per quello che si desiderava, cosí come l’ha confermato l’esperienza. Ma, per sodisfare a’ curiosi, s’accennerá solamente la risposta a uno per uno, lasciando di discorrere e provare particularmente, per non generar piú presto tedio che fare altro profitto.

E, in quanto al primo effetto di far il scudo del cambio aereo minore dell’effettivo, e questo sia causa di far venire denari di contanti per il guadagno di grana cinque per scudo, per valere l’uno tredici e l’altro dodici e mezzo, si è provato questo guadagno non posser essere causa di far venire monete piú di quello dovessero venire per l’estrazione di robbe, anzi meno, come si dirá. E il medesimo guadagno era prima col cambio alto e piú, poiché non è vero che carlini tredici si riscotessero per un scudo d’oro in Napoli, ma quattordici, e quattordici e mezzo fin a quindici, come si riscote; e, bassatosi, come esso dice, che si avria guadagnato carlini doi per scudo e non grana cinque, meno vi sono venuti scudi: prova evidentissima il detto guadagno non essere causa di farvi venire denari, per ragioni che si lasciano. Al secondo si dice il medesimo, e che di