Pagina:Economisti del Cinque e Seicento, Laterza, 1913.djvu/222

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212 cause che fanno abbondare li regni d'oro e argento

in mano tutte l’industrie del Regno, per le quali cause essendovi permissione, li denari che si estraeriano non bisognaria che ritornassero piú in Regno. E sono cause tali, che a una parte sola non basteriano tutti li contanti di Regno né il doppio, e per questo solo rispetto dico che stia bene in Regno la proibizione dell’estrazione; e tanto piú quanto è vero quel che dice, che, per avere occupato ogni cosa li forastieri, non possono convertere le terze in capitale come prima, per non ci essere remasto in Regno piú che vendere, di modo che per ogni via, e di necessitá, se potessero, estraeriano li denari. E per tal rispetto solo a me pare che stia bene la proibizione; ché, non vi essendo questo, la proibizione non genera utile alcuno, ma danno. Sí che concludiamo che questo remedio della proibizione non può mai fare abbondare il Regno di moneta, ma serve solo per obviare al disordine in quanto può.

CAPITOLO III

Del remedio di far correre la moneta forastiera o crescere la valuta.

Del secondo remedio di bassare il cambio, si sia o no sufficiente per fare abbondare il Regno d’oro e d’argento, si è diffusamente trattato nella seconda parte, né occorre trattare in che modo potesse giovare all’accidente del trafico, perché tocca principalmente al beneficio privato, stante la disposizione del Regno come si è detto, a rispetto del quale non è necessario fare altra provisione fuor di quella che si fa dalli stessi particolari. Si doveria solamente discorrere del terzo, cioè se fare correre la moneta forastiera per moneta, valutando la fattura della zecca opure crescendoli il prezzo, sia rimedio espediente per fare abbondare la moneta in Regno; poiché per tale effetto si fe’ la pragmatica che corressero li scudi d’argento di Genoa per moneta, apprezzandoli per carlini tredici e mezzo. E in questo fu seguito il parere del detto De Santis, il quale, dopo aver resoluta la duodecima difficultá contra la pragmatica del cambio,