Pagina:Economisti del Cinque e Seicento, Laterza, 1913.djvu/351

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fossero da’ mercanti introdotte o da’ governatori tollerate, si sa ch’elle erano quasi di rame schietto, perché non tenevano che 26 caratti di fino ogni marca (che non arriva a 40 caratti per libbra) ed erano segnate con impronto diverso da quelle che erano in Francia, ove non erano nemmeno admesse; onde non ritornava in Francia se non la moneta d’oro e d’argento. Con che spogliò si fattamente quello Stato, che, ritornato sotto il re di Spagna, restò quasi corpo esangue, costituito in debolezza tale, che non per anco si può dire sia rimesso dal ricevuto danno. Ma cerchiamo qualche esempio piú prossimo, sebbene di non tanto strepitoso effetto.

Mi sovviene che del 1653 erano introdotte in Firenze, ove io dimorava, fra li quattrini bassi, che colá si chiamano «neri», altre monete di paese forestiero, da quelli poco dissimili in grandezza e colore, particolarmente sesini di Lucca e di Modona. Pareva che, non so come, allora dormissero que’ ministri, per altro vigilantissimi, a’ quali tal negozio incombeva: onde, fatto giá comune il corso a tali monete, ne furono a poco a poco introdotte in si gran quantitá, che, quando pure si destarono e le proibirono, non si restò di sentire grandi clamori de’ poveri in particolare, che non avevano quasi altro con che comprarsi il pane. Né è maraviglia che in si gran copia fossero in breve tempo concorsi, perché valeva allora in Modona 25 lire la doppia, che, a 60 sesini per lira, erano 1500 sesini, li quali, portati in Firenze e spesi per quattrini, come que’ del paese, facevano pure 25 lire di Firenze, che, valendo la doppia solo 23 lire fiorentine, v’erano 5 ; lire fiorentine di guadagno per ogni doppia; dal che risultava l’utile di 25 per 100, di cui ben si poteva far parte a que’ mercanti che tenean loro mano. Ma, perché, mancando in Modona per questa via la moneta bassa, suppliva la zecca del principe, battendone dí nuova, quando poi furono bandite di Firenze, ritornarono alla patria ed abbondarono si fattamente in Modona quelle monete, che alzavano la valuta delle doppie e dell’altre monete migliori, con pubblico pregiudizio ed utile solo di que’ trafficanti di monete, che prima le avevano inviate a Firenze con utile di 25 per 100 ed ora