Pagina:Economisti del Cinque e Seicento, Laterza, 1913.djvu/84

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degli argenti grezi o simili, che pigliare o adoperare deili coniati sotto gli ordini del Discorso; e ciò per non perdere le fatture delle monete.

CAPITOLO XLI

Tassa delle suddette sei sorti di monete, in essempio del modo che si averebbe a tenere nel tassare tutte le altre giá fatte.

Con questi essempi si mostra il modo e l’ordine di valutare o tassare tutte le monete sinora fatte, tanto dei suddetti pesi e leghe quanto d’altri e d’altre. Quali monete dalli giudiciosi contisti e dai superiori (avendo però riguardo alle finezze e pesi di esse monete) tassate saranno dei loro giusti -valori, imitando questi ordini, ed usando però sempre, nel tassarle, il peso o campione della libra di Bologna.

E prima, quanto alli quarti, ancorché, com’ho detto, vagliano soldi 33 denari 2 per ciascuno, essi si hanno a spendere per soldi 33 imperiali l’uno.

I giuli, ancorché vagliano, com’è detto, soldi 9 denari 4, si hanno a spendere per soldi 9 denari 3 l’uno.

Le parpagliole, ancorché vagliano soldi 2 denari 2, si hanno a spendere per soldi 2 l’una.

I soldi, ancorché vagliano denari io, si hanno a spendere per denari 9 l’uno.

I sesini, ancorché vagliano denari 3 ^je, si hanno a spendere per denari 3 l’uno.

I quattrini, ancorché vagliano denari i zje, si hanno a spendere per denaro i V2 l’uno. Imperoché fa di bisogno che i rotti restino sempre a favore delle monete cosi d’oro come d’argento, ed essi non si deono nominare, essendo il rotto meno d’un quattrino per ciascuna moneta. Perché, quando si volesse nominare e porre in tassa il rotto di mezo quattrino, se ben anco si trovasse esser di valore di piú di esso mezo quattrino in alcune monete o grosse o minute, ciò sarebbe di grandissima confusione nel conteggiarle; eccetto però le monete nominate «quattrini», delli