Pagina:Eminescu - Poesie, 1927.djvu/225

Da Wikisource.

Note 147

tando dal babbo il racconto di quest’avventura compose allora i versi:

«Alla porta del castello
«sta il cavallo l’indomani,
«ma la bella sua padrona
«sè perduta nel mondo.

Recatosi da Dumbrăveni ad Ipotesti, il poeta scrisse col gesso questi versi sulla porta del castello; ma suo padre li fece cancellare, pensando che la moglie del bojaro avrebbe potuto offendersene. Così ho saputo dal capitano Eminescu che diceva di averlo sentito raccontar spesso da’ suoi genitori. Cfr. Corneliu Botez, Viaţa poetului Mihai Eminescu in Omagiu lui Eminescu, Galaţi, 1909, pp. 193-4.

XXV. - Calino.

Ai tempi in cui Eminescu era impiegato a Iaşi, dove viveva insieme con Bodnărescu nelle celle di certi monaci greci in fondo al cortile del monastero Trei-Ierarhi, tornò una volta a Ipotesti a rivedere i genitori. Con questa occasione si recò anche all’eremitaggio di Agafton nella provincia di Botoşani, dove si trovava sua zia Suor Fevronia Iurascu. Questa una sera radunò a veglia a filar la lana le altre monache ed una di esse, Zenaide, raccontò la leggenda di Calino. Il poeta l’ascoltò, prese degli appunti e qualche tempo dopo la mise in versi. Questa, secondo il capitano Eminescu, fratello del poeta, sarebbe l’origine di questo poemetto, la cui fine è una delle più pure gemme della poesia rumena. Cfr. N. Zaharia, Mihail Eminescu. Vieaţa si opera sa. Bucureşti, 1912, p. 245. Çfr. anche I. Alexandri, Călin a lui Eminescu, in Convorbiri Literare, 1884, in cui a ver dire di Călin si parla assai poco.

136 ... ma polenta e pan cotto. Nel testo: tu chicchi di grano non hai in capo, ma pula solo e polvere in quantità. Si potrebbe dunque tradurre anche: nel granaio del tuo cervello non hai grano, ma solo pula e polvere in quantità, ma mi è parso azzardato, per quanto l’immagine del poeta rumeno sia infinitamente più poetica dell’altra corrispondente che offre la lingua italiana. Aver pula nel cervello è infatti frase comune nella lingua rumena, ed Eminescu trovava perciò l' immagine bell’e pronta nel patrimonio linguistico del suo paese.

XXVI. - Mortua est.

Pubblicata la prima volta nelle Convorbiri Literare, anno V, n. i, p. 15 (I° marzo 1871). Varianti anteriori si leggono in Ms. Ac. Rom., 2259, cc. 1-2 e 18-20 verso, datate e l’una e l’altra: 1886. ot-