Pagina:Emma Ivon - quattro milioni, Sommaruga, Roma, 1883.djvu/134

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Egli era anche però troppo serio e troppo diplomaticamente rotto alle emozioni della vita per non saperle dissimulare.

Si volse dunque al direttore del Cellulare, come se volesse chiedergli il nome della signora, e con voce che voleva essere indifferente chiese: - È dunque lei?

— Sì; madamigella Ida Evanieff - disse il direttore leggermente imbarazzato anche lui - della quale abbiamo discorso poc’anzi.

Don Gonzalo allora diede due passi verso la donna, che era rimasta immobile cogli occhi sempre abbassati al suolo, aspettando che i due signori le dicessero lo scopo della loro visita.

— La prego di scusare, signora - disse don Gonzalo con voce leggermente tremula - se attratto da una legittima curiosità e dal presentimento vivissimo della sua innocenza, ho chiesto al signor direttore il permesso di vederla.

— Troppo gentile - rispose Ida a voce fioca, levando finalmente i suoi occhioni umidi in