Pagina:Emma Perodi - Roma italiana, 1870-1895.djvu/223

Da Wikisource.

— 211 —

Santucci e D’Andrea; ne rimanevano due o tre della stessa scuola, ma poco influenti e tenuti in grande sospetto dalla corte pontificia.

Ecco lo specchio dei cardinali divisi per nazionalità:

Gli Italiani.


1) Luigi Amat, nato a Cagliari il 21 giugno 1796, vescovo di Porto, era uno dei quattro cardinali ancora viventi che aveva creati Gregorio XVI e, come suddito del Re Vittorio Emanuele, era devoto alla casa di Savoia.

2) Fabio Asquini, nato a Udine il 14 agosto 1802, segretario dei Brevi, era anche lui uno dei quattro cardinali di Gregorio XVI. Egli era un timido scrupoloso e attaccato al passato e intimamente legato col cardinale Caterini, uomo di principii estremamente retrogradi.

3) L’eminentissimo Caraffa di Traetto, nato a Napoli il 12 giugno 1805, arcivescovo di Benevento era un uomo di opinione temperatissima, generoso, caritatevole e rifuggente ogni intrigo di curia.

4) Carlo Luigi Morichini, nato a Roma il 21 novembre 1805, vescovo d’Ostia e di Velletri, era un uomo integro, sagace economista, statista, e, come ministro delle finanze nell’epoca liberale, svelò per il primo tutti gli abusi, tutti i difetti dell’antica amministrazione.

5) Giovacchino Pecci, nato a Carpineto il 2 marzo 1810, camarlengo di S. Chiesa, vescovo di Perugia, era un cardinale di opinioni temperate, sagace, prudente, colto e intelligente.

6) Filippo Guidi, nato a Bologna il 18 luglio 1813, era dell’ordine dei vescovi suburbicari e vescovo di Frascati. Teologo illuminato, seguace di S. Tommaso d’Aquino, combattè nel Concilio Vaticano i nuovi dogmi, fra i quali specialmente quello dell’infallibilità del Papa.

7) Luigi Bilio, nato in Alessandria il 25 marzo 1826, vescovo di Sabina. Egli era uno dei più giovani e retrogradi cardinali del S. Collegio, e, come consultore della congregazione dell’Indice, fu uno dei compilatori del « Sillabo »), opera meschina di meschino ingegno, che però gli valse la porpora.

8) Anton Maria Panebianco, nato a Terranova il 14 agosto 1808, era un uomo duro, teologo mediovale che impauriva la gente con le pene dell’inferno, incapace com’era di comprendere le gioie del paradiso e se fosse divenuto Papa, come i papi del Medio Evo, avrebbe tenuti sempre pronti il capestro e la bolla di scomunica.

9) Antonio De Luca, nato a Bronte nel 1805, prefetto della congregazione dell’Indice, era abile diplomatico, calmo, temperato e uomo che rispettava le opinioni altrui.

10) Teodolfo Mertel, di Allumiere, cardinale diacono, fece parte 1848 dell’Alto Consiglio ove si mostró uomo del tempo, fu ministro dell’interno dopo la restaurazione. Egli riconosceva le necessità dei tempi, comprendeva che il potere temporale era morto, ed era uno dei cardinali disposti alla riconciliazione dello Stato colla Chiesa.

11) Giuseppe Berardi, nato a Ceccano il 20 settembre 1810 da umile famiglia, con l’appoggio del cardinale Antonelli, giunse presto a un’alta posizione e riusci a rendere ricchissima la sua famiglia. Cardinale senza opinioni spiccate, era disposto a tutte le transazioni.

12) Tommaso Martinelli, nato a Lucca il 3 febbraio 1827, monaco agostiniano, fu, giovane ancora, creato cardinale quando meno se l’aspettava. Consultore dell’Indice poteva forse esser annoverato fra i più intransigenti.