Pagina:Eneide (Caro).djvu/252

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[420-444] libro v. 211

420Ha selve e colli, ed un gran circo avanti,
Ove in un palco alteramente estrutto
Tra molti mila collocossi in mezzo.
Qui prima al corso i corridori invita
Con prezïosi premii, e i premii espone;
425E de’ Teucri e de’ Sicoli mostrârsi
I più famosi. Appresentossi in prima
Eurïalo con Niso. Un giovinetto
Di singolar bellezza Eurïalo era;
E Niso un di lui fido e casto amante.
430Dopo questi Diòro. Era costui
Del legnaggio di Prïamo un rampollo,
Giovine generoso; e Salio e Patro
Vennero appresso: d’Acarnania l’uno,
D’Arcadia l’altro e del tegèo paese:
435E due Sicilïani, Èlimo e Pánope,
Ambedue cacciatori, ambi seguaci
Del vecchio Aceste; e con questi, altri assai
D’oscura nominanza. A cui nel mezzo
Stando il gran padre Enea, così ragiona:
     440Nissun da me di questa schiera eletta
Andrà senza mie’ doni, e parimente
Una coppia di dardi avrà ciascuno
Di rilucente acciaro, ed una d’oro
E d’argento commesso a l’arabesca


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