Pagina:Eneide (Caro).djvu/613

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572 l’eneide. [195-219]

195De’ fati rammentando e le promesse.
     Indi con la risposta al re Latino
Manda chi la disfida e ’l patto accetti,
E del patto i capitoli e le leggi
Stabilisca e confermi. Era de’ monti
200In su la cima a pena il sole apparso
De l’altro giorno, allor ch’i suoi destrieri
Sorgon da l’onde, e con le nari in alto
Fiamme anelando, il mondo empion di luce;
Quando nel campo i Rutuli discesi
205E i Teucri insieme, sotto l’alte mura,
Fabricâr lo steccato, a cui nel mezzo
I fochi e l’are di gramigna asperse
Furo agli Dei d’ambe le parti eretti
Comunemente; e d’ambi i sacerdoti
210Di bianco lino involti, e di verbena
Cinti le tempie, andaro altri con l’acqua,
Altri con le facelle intorno accese.
Poscia ecco degli Ausoni da l’un canto
A piene porte l’ordinate schiere
215Uscir da la città di picche armate;
Da l’altro de’ Troiani e de’ Tirreni
Gir l’esercito tutto in varie guise
D’abiti e d’armi: e questi incontro a quelli
Non altramente ch’a battaglia instrutti.


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