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la meccanica 219

zioni rappresentano ipotesi imperfettamente verificate, ed è riuscito a nascondere ai propri occhi codesta imperfezione. La sua libertà di sviluppo matematico resta, come prima, teoricamente incondizionata; ma egli si è privato di una veduta dei motivi capaci di dirigere la sua ricerca ad uno scopo fisico.

I danni di un tal modo di procedere appariscono più gravi quando si guardi al confronto fra la teoria e l’esperienza, nelle verifiche e nelle applicazioni concrete. In difetto di una critica preventiva di ciò che la teoria stessa vuole effettivamente significare, si corre il rischio di adottare una misura del rigore pratico in diretto contrasto coi criteri strettamente paurosi del rigore teorico: cioè di prendere le quantità che comparivano nei calcoli da una deteminazione sperimentale qualsiasi, senza confronto alcuno; ed infine di interpretare la costruzione teorica in tanti sensi diversi, non distinti nettamente fra loro, in vista dei fatti che al momento occorre di giustificare.

È proprio questo il resultato a cui vogliono giungere i ricercatori di un assoluto rigore?

No certo; ma essi sembrano non accorgersi che questa sarebbe la conseguenza immancabile del nominalismo, a cui conduce una visione incompiuta della Scienza ed una pretesa trascendentale.

Coerentemente ai criterii che emergono dalla critica precedente noi ci proponiamo ora di analizzare i concetti fondamentali della Meccanica, mettendo in luce le varie ipotesi implicite ed esplicite in essi contenute, ed in ispecie le prime che compariscono spesso nell’acquisto psicologico di codesti concetti come condizioni per l’associazione dei dati empirici mediante rappresentazioni astratte.


§ 12. Punto materiale.

Quantunque i primi problemi di Statica effettivamente trattati concernano dei sistemi relativamente complicati, come la leva, la puleggia, il piano inclinato, se si guardano gli sviluppi ulteriori appare conveniente di cominciare lo studio della Meccanica col prendere come caso elementare quello dei «punti materiali».

Tale finzione è pienamente giustificata in conformità di quei criterii semplificativi della indagine scientifica, che P. Volkmann caratterizza come principii d’isolamento e di superposizione delle circostanze fenomeniche. Importa però di arrestarsi un momento a dilucidare il concetto del «punto materiale».

Ma prima di ciò avvertiremo che codesta finzione potrebbe essere eliminata. Infatti G. A. Maggi nei suoi «Principii della teoria matematica del movimento dei corpi»1 ha mostrato come si possa fondare tutta la Meccanica dei corpi estesi senza riguardare il corpo come un sistema di punti.

  1. Milano, 1896.