Pagina:Esperienze intorno alla generazione degl'insetti.djvu/193

Da Wikisource.
196 ESPERIEN. INT. AGL’INSETTI

voglia buon occhio a scorgerli, nulladimeno, coll’aiuto del microscopio, si può benissimo considerare il lor figuramento e distinguer quegli che per ancora son pieni, e quegli da’ quali è uscito l’animale. E chi troppo garoso temesse di qualche immaginaria illusione de’ microscopi, potrebbe certificarsi di questo vero in quell’uova che si trovano attaccate alle penne dell’aquila reale, del gheppio e del vaccaio, che pur anch’esso è un uccel di rapina, le quali son grosse molto più de’ granelli di panico; onde l’occhio, da per sè medesimo e senz’aiuto, può soddisfarsi e vedervi dentro i pollini bell’e fatti, come a me più d’una volta è accaduto d’osservare, e quindi apprendere quanto debole sia il fondamento d’Aristotile e con quanto poco sforzo si lasci gittare a terra.

Si potrebbe affermare, e per avventura senza far torto al vero, che tutte le generazioni di viventi sottoposte sieno a questa noiosa bruttura, e Plinio, che vuole esenzionarne gli asini e le pecore,

Se ’l vero appunto non scrisse io lo scuso,
Perchè si stette all’altrui relazione,

cioè a quella d’Aristotile recitata ne’ libri della Storia degli animali, e confermata molti secoli dopo da Tommaso Moufeto nel suo lodevolissi-