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libro primo 37

XXI

A Fosforo

Per la venuta in Livorno del re e della regina
delle Due Sicilie nell’aprile 1785

     Figlia di Giove, reggitrice bionda
delle Grazie e dell’Ore,
d’occhi piú azzurri della nordic’onda,
bella madre d’Amore;

     5perché ritardi le mie gioie? In cielo
spargi il purpureo lume,
squarcia di notte il tenebroso velo,
lascia le fredde piume.

     Di Lenno il dio, le curve spalle ignude,
10tinti il seno e la faccia,
martella un brando su la negra incude
con le robuste braccia.

     Bronte un usbergo incide, una celata
Sterope imbruna: chino
15su l’asta, intanto, crolla il capo e guata
il batavo destino.

     Marte, fischiando su la ferrea biga,
minaccia i re tremanti;
sferza Discordia, anguicrinito auriga,
20i corridor fumanti.

     Per le campagne, di cultori vuote,
forsennata si aggira:
al ferreo suon delle gementi rote
umanitá sospira.