Pagina:Fausto, tragedia di Volfango Goethe, Firenze, Le Monnier, 1857.djvu/358

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che ne mantenga in una vita venerabile e sacra.

I Psilli e i Marsi, a cavallo a’ tori, ai vitelli ed agli arieti marini.1 Negli antri cupi e selvaggi di Ciprigna, al sicuro dallo sgomento che sveglia il Dio de’ mari, e dalle scosse di Seismos, careggiati da’ zeffiri eterni, e adesso, come in antico, nella coscienza d’una cheta giocondità, custodiamonoi il carro della Dea, e pel mormorio delle notti, fra il grato agitarsi delle onde, conduciamo, non visti, la più avvenente fanciulla alla generazione novella.

Compagni agili nel corso, non temiamo nė l’Aquila, nè il Leone alato, nè la Croce,2 nè la Luna, nè quanti sono che hanno seggio e trono colassù, e ondeggiano e si muovono nelle loro rivoluzioni, e l’un l’altro sospinge, caccia, ed estermina, e svelgono messi, e crollano e atterrano le città. A dir corto, noi meniamo quivi colei che non ha in grazia e beltà chi la pareggi.

Le Sirene. Dolcemente commosse, con discreta sollecitudine aggirandovi intorno del carro, cerchio su cerchio, o allacciate tenendovi alla fanciulla a mo’ di serpi, accostatevi, o forti Nereidi, femmine vigorose, e piacevolmente selvagge; portate, o tenere Doridi, portate innanzi a Galatea la immagine della madre;

  1. I Psilli, gente favolosa di cui scrive Erodoto, quelli stessi che possedevano il segreto di scongiurare i serpenti. — Marsi, altro popolo della favola, ch’ebbe origine da Marso, figliuolo di Circe e di Ulisse. Quelli abitavano in Affrica, questi in Italia sulle rive del lago Fucino (oggidì Celano). Goethe, non pago di convocare alla festa delle acque, alle nuove nozze di Teti, quante sono le divinità dell’antica natura, vi tragge altresì i popoli della favola, e onde la vita e l’interesse dello spettacolo spicchino maggiormente, li raggruppa intorno al carro trionfale di Galatea.
  2. Costellazione, conosciuta pare sotto il nome di Cigno.