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328 liquidazione


della folla passa il loro sguardo inteso al di là della vita. Io apro ai nobili signori, inchinandomi, la porta, onde tornino nel mondo, le donne pure ad amare e soffrire, gli uomini forti a soffrire e operare. Se parleranno di me che li ospitai, certo diranno che la mia casa non era degna di essi, ma che la mia devozione lo era.

Quanto alle macchiette, ai personaggi di seconda riga, è un altro discorso. Qui faremo affari, signor Direttore. E tutta roba da vendere e da vender bene. Ne tengo di ogni qualità, vecchie e giovani, brutte e leggiadre, stupide e argute. Tengo qualche gentile signora, qualche bel cavaliere che Lei, a prima giunta, piglierebbe per ideali. Li smonti un poco e vi guardi dentro; vedrà che non c’è l’ombra d’un’idea, sono macchiette. Tengo dei personaggi solenni, dei digni-