Pagina:Fedele, ed altri racconti (Fogazzaro).djvu/49

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fedele 43


— Mi ha posto nome lui, Fedele — diss’ella. — Ha ben capito, non è vero, ch’è mio padre? Poveretto, non lo ha voluto dire. La vergogna gli pareva troppo grande. Non dico mica di non avere colpa, sa. È vero che avevo promesso a Dio e alla Madonna. Povero papà, forse aveva fatto troppo conto sulle promesse d’una bambina: forse il Signore non ne ha fatto tanto. Ma non voglio mica giudicarlo, povero papà. È la disgrazia nostra, di tutti, che abbia un sentimento così. Io non ho nessuna amarezza con lui. Solo non ho potuto...

Non seppe reggere al ricordo delle parole dure che più l’avevano offesa. Le mancò la voce.

— È stata troppo amara — soggiunse dopo un istante, sospirando. — Troppo amara! Perchè lui, caro, gli voleva bene, malgrado tutto, al mio papà, e quel che