Pagina:Ferrero - Appunti sul metodo della Divina Commedia,1940.djvu/170

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mobilità è illusoria. Noi non ce ne accorgiamo poiché i limiti del corpo umano sono continuati da un alone, che li fonde nell’aria in modo che non si sa bene dove finiscano; tanto è vero che se non si vedono muovere, è perchè quell’impercettibile ondulazione che dev’essere data al corpo dal respiro, rimane nello spazio di quell’alone, non supera quel falso profilo, più largo, che l’atmosfera disegna intorno a noi. Ma l’ombra, che è disegnata su un muro, invece d’essere immersa nell’aria, non ha questo alone. Nell’ombra si può dunque vedere quest’ondulazione del corpo; meglio che sul corpo vero e proprio.

CLAUDE. — Torniamo a bomba.

GIOVANNI. — Ci siamo proprio. Che cos’è la scoperta di Dostoievski? Questo: che alle volte i movimenti impercettibili dell’uomo si vedono meglio sull’ombra, che sull’uomo stesso. Naturalmente questo principio, Dostoievski l’applica alla morale, invece che al fisico. Si tratta qui di esprimere dei sentimenti, non è vero? Per lui il problema è dunque di trovare, per i sentimenti, qualcosa di più terrestre, definito e misurabile, che sia come l’ombra rispetto al corpo. Nota che questa è una grande scoperta, perchè fin’ora nessuno s’era accorto che anche i sentimenti avevano un’ombra. Ma in verità mi convinco sempre di più che anche i più diafani

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