Pagina:Ferrero - Appunti sul metodo della Divina Commedia,1940.djvu/32

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Per mille fonti e più, credo, si bagna,
Tra Garda e Val Camonica, Pennino
6Dell’acqua, che nel detto lago stagna.
Luogo è nel mezzo là, dove il trentino
Pastore, e quel di Brescia, e il veronese
9Segnar patria, se fosse quel cammino.
Siede Peschiera, bello e forte arnese
Da fronteggiar Bresciani e Bergamaschi,
12Ove la riva intorno più discese.
Ivi convien che tutto quanto caschi
Ciò che in grembo a Benaco star non può;
15E fassi fiume giù pe’ verdi paschi.
Tosto che l’acqua a correr mette co’,
Non più Benaco, ma Mincio si chiama
18Fino a Governolo, ove cade in Po.
Non molto ha corso, che trova una lama,
Per la qual si distende, e la impaluda;
21E suol di state talora esser grama.
Quindi passando la vergine cruda
Vide terra nel mezzo del pantano
24Senza coltura, e d’abitanti nuda.
Lì per fuggire ogni consorzio umano,
Ristette co’ suoi servi a far sue arti,
27E visse, e vi lasciò suo corpo vano.
Già uomini poi, che intorno erano sparti,
S’accolsero a quel luogo, ch’era forte
30Per lo pantan, ch’aveva da tutte parti.
Fêr la città sovra quell’ossa morte.
E per colei, che il luogo prima elesse,
33Mantova rappellair senz’altra sorte.»

Inferno, XX, 61-93

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