Pagina:Ferrero - Diario di un privilegiato, Chiantore, 1946.djvu/38

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prodromi al diario


Pilati era un grande mutilato di guerra; gli mancavano un braccio e una gamba; era amico di Mussolini. Egli era stato incaricato di far costruire delle case popolari per i combattenti, e siccome non lucrava sulle forniture e non lasciava lucrare, le sue case, meglio costruite, costavano assai meno delle altre case popolari e potevano concedersi a fitti minori. Questo aveva provocato le ire degli altri costruttori, tutti fascisti della prima ora. Consolo e Pilati erano stati avvertiti che i fascisti tramavano contro di loro, ma non vi credettero, e furono nello stesso giorno barbaramente assassinati nelle loro case, mentre le mogli invocavano indarno la questura col telefono.

Leo fu invece spettatore nel giugno del ’26, appena tornato dal servizio militare, di un incidente di pochissimo conto in se stesso, ma di grave insegnamento psicologico.

Erano abituali allora le «spedizioni punitive». Senza una ragione apparente, comparivano a un tratto nelle strade


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