Pagina:Fior di Sardegna (Racconti).djvu/78

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sotto un albero, fu svegliata da qualche cosa di viscido e schifoso che le passava sul viso: era uno di quegli schifosissimi vermi che escono in primavera di sotterra. Lara mandò un urlo e immediatamente si ricordò dei due schiaffi ricevuti in quella famosa sera. Un’altra volta, ed è l’anno scorso, Lara assistè alla lunga e dolorosa agonia di una sua parente. Ebbene, vorrete crederlo? durante tutta quella terribile ora Lara non fece che pensare intensamente ai due schiaffi del padre!

Fra le altre belle cose, don Salvatore la minacciò di rinchiuderla in una camera, legata, o magari di metterla in una casa di correzione; le disse che non avrebbe più riveduto Mariarosa, a cui prodigò anche una buona parte di vituperi, avendo appreso dalle lettere di Nunzio che lei appunto era l’istrumento della loro corrispondenza, ovvero la mezzana, come don Salvatore diceva senza tanti complimenti; e per aggiungere dolore e vergogna alla disgraziata, le disse che era stata appunto Mariarosa ad informarlo di tutto.

Questo fu il colpo di grazia per Lara. — Nunzio l’aveva tradita, Mariarosa la tradiva, tutti la disprezzavano, l’odiavano, la deridevano... Che le restava dunque? Il vuoto si formava intorno a lei, la nebbia diventava più fosca, più nera e irrespirabile, l’unica stella del suo cielo era scomparsa! Che le restava? Che? Il padre l’odiava al punto di minacciar di ucciderla se continuava nella via della perdizione e del disonore. A furia di sentirselo dire, finì col credere di aver commesso davvero una colpa corrispondendo a Nunzio. Dunque non le restava più nulla! Nè l’amore di lui, nè l’amicizia di Mariarosa, nè l’affetto della famiglia, nè l’onore, nè la speranza, nè la libertà. Gli schiaffi ricevuti le romoreggiavano nel cervello: pareva che le mani di don Salvatore si fossero introdotte nella sua testa e le frugassero, le sconvolgessero il cervello. Non una lagrima le cadde dagli occhi: la sua gola era serrata da un nodo, le mani le tremavano, un lampo di pazzia le traluceva negli occhi. Si ritirò nella sua camera a testa china, trascinando i piedi sul suolo, come un cane frustato, e fu da quella notte che cominciò a dirsi che in verità era stata felice nei sei mesi trascorsi dopo il ritorno dai bagni!...