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iii - processi verbali dell’assemblea cisalpina 11


per comprare la libertá del popolo. Giá il lusso, la libidine, il despotismo.... Legislatori! badate che le tacite trame degli opulenti non vi balzino da quel seggio, ove rappresentate una regione costretta a comprare colle proprie sostanze una libertá, che calò dall’Alpi accompagnata dalle desolazioni e dal terror della guerra, e seguita dall’orgogliosa aviditá della conquista: una nazione, la quale, colpa forse de’ tempi, non per anco ha partecipato dei beni della libertá. Legislatori! mentre voi ritardate il rimedio, il male cresce in ragion progressiva: l’onnipotenza dei sacerdoti, l’ambizione dei grandi, l’avarizia del ministero, l’attaccamento alle antiche abitudini, la miseria del popolo, tutto congiura al soqquadro d’una troppo nuova costituzione. «Le ricchezze e la povertá sono le piú antiche e mortali infermitá delle repubbliche» (Plutarco, in Licurgo).

Foscolo.


II

Consiglio de’ seniori - Sessione del 17 piovoso.

[6 febbraio]

Formiggini... D’altronde io son d’avviso che, se il prospetto [dei conti] esibito dal ministro della guerra si appoggia a dati certi, è indispensabile che non si differisca l’approvazione del inensuale assegno.

È fama che Catone il censore dicesse al senato di Roma: «Imponete al questore e a’ suoi dipendenti di presentarci di frequente il rendimento de’ conti. Quanto piú si permette la dilazione, tanto piú cresce la brama e l’occasione di defraudare la repubblica, colla speme di nascondere il defraudo nell’immenso inviluppo dell’azienda». Legislatori! non isdegnate di ripetere a voi stessi le massime del senatore romano.

Tomini... Badate, cittadini rappresentanti, che la frequenza omai troppa di comitati segreti sparge qualche diffidenza nel popolo.

«E negli ultimi anni, quando era mente de’ cittadini piú ricchi e superbi la clausura del maior Conseglio, non piú si