Pagina:Foscolo - La chioma di Berenice, 1803.djvu/192

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Se non che forse trovandosi in Ispagna il fiume Calibe nominato da Giustino (loc. cit.), dove temprato il ferro acquistava violenza, si può sospettare che que’ popoli ricchi e prepotenti per quest’arte passassero a fondare colonie e ad insegnarla alle altre nazioni; onde l’acciaio ebbe poi nome di Chalybs. Χαλκός prendesi dai Greci per rame, per armi e per moneta; χαλκεύω fabbricare rame; χαλκεῖον officina de’ fabbri ferraj; e χαλύμος venefico: voci tutte che veggonsi tratte da una sola radice, e che non disconvengono agli usi, ai danni, ed all’arte del ferro. I Cureti, detti anche Dattili Idei, educatori di Giove, e che Strabone (lib. x), Lucrezio (lib. ii, 229) fanno discendere dalla Frigia, sono da Giustino (loc. cit.) descritti vicini a’ Calibi, e primi trovatori del mele. Donde venne la favola di Giove da’ Cureti allevato, e lo strepito delle armi per celare i suoi vagiti al divoratore Saturno (Ovid. fast. iv, 207 e sg.; Lucrezio, loc. cit.; Callimaco, in Giove), e la tutela di cui Giove, riconoscente a’ Cureti, favorì le api (Virgil. georg. lib. iv, 149); però le api svagate ritornano al suono del rame. Lamento di Cecco da Varlungo, stanza xxxi— xxxii.

               E le mie pecchie son tutte scappate
               Su quel di Nencio, e sur un pioppo andate.
          Picchia teglie e padelle a più non posso
               Di raccattarle e’ non c’è verso stato,
               Ma le mi s’enno difilate addosso,
               E m’han con gli aghi lor tutto forato.