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l'arte di Leonardo nella scultura del tempo 109

inanellate e il ritratto del poeta Casio del Boltraffio della raccolta dell’Eremitaggio a Pietrogrado.

In altre statue ornamentali del Duomo appaiono, dove più spiccati dove meno, ricordi di tipi e di forme leonardesche: in un San Sebastiano apollineo, di elegante modellatura, il viso largo incorniciato da lunghe chiome manellate, sul tipo del ritratto ricordato, attribuito a Gio. Battista da Sesto; al quale spetterebbe anche un Sant'Andrea che sembra una delle figure di Apostoli della Cena vinciana, un po’ rammodernato; in un grandioso Tobia, tuttavia di movimento michelangiolesco; in un San Rocco della prima metà del XVI secolo, nobile figura, parca di atteggiamenti e in cui ritornano ancora ricordi delle lungo chiomate figure di Apostoli della Cena; in due tondi a bassorilievo del gugliotto dell’Amadeo, ma non certamente di questo scultore che rimase estraneo a quel movimento artistico.

Benedetto Briosco aveva eseguito, nel 1843, una statua di Santa Apollonia per il Duomo di Milano; più tardi quella di Santa Agnese e una terza1. Più continuata e meglio identificata fu l’opera sua a prò della Certosa di Pavia, dove si additano come opere sue le seguenti sculture: diverse decorazioni sulla facciata della chiesa, dov’ebbe ad aiuto il figlio Francesco (in collaborazione dell’Amadeo) e particolarmente la porta principale (1 501); la statua della Vergine, firmata da lui, sulla fronte del mausoleo di Gian Galeazzo; nella porta d* accesso alla sagrestia vecchia alcune medaglie in marmo con ritratti dei principi di casa Sforzesca, Nel movimento ampio, solenne del manto che in larghe pieghe avvolge la lunga figura della Vergine sul mausoleo a Giangaleazzo (come nella statua di Santa Agnese nel Duomo), sopra-

  1. NEBBIA, op. cit.