Pagina:Francesco Malaguzzi Valeri - Leonardo da Vinci e la scultura, Bologna, 1922.djvu/13

Da Wikisource.

LEONARDO COL RUSTICI E COL VERROCCHIO 3

1506. Il Rustici abitava nella via del Martelli e di Pietro Martelli egli era intimo. Leonardo, il 22 marzo del 1 508, raccogliendo in un manoscritto diversi appunti di varie materie, annotava: chomìnciato in Firenze in casa di Piero di Braccio Martelli1. A questo periodo — come osserva il Poggi — deve riferirsi la notizia dell’anonimo Magliabechiano «per 6 mesi si tornò in casa Giovan Francesco Rustici scultore nella via de’ Martelli»2. E il Vasari «con molta verosimiglianza» — commenta il Poggi — aggiunge: «Non volle Giovanfrancesco, mentre conduceva di terra quest’opera, altri attorno che Lionardo da Vinci, il quale nel fare le forme, armarle di ferri, ed insomma sempre, insino a che non furono gettate le statue, non l’abbandonò mai, onde credono alcuni che Lionardo vi lavorasse di sua mano, o almeno aiutasse Giovanfrancesco col consiglio e buon giudizio suo. Queste statue.... furono gettate in tre volte e rinette nella detta casa, dove abitava Giovanfrancesco nella via de’ Martelli»3.

«Il nome di Francesco ripetuto da Leonardo nei suoi manoscritti — osservava il Solmi — è un ricordo dei rapporti strettissimi, che passavano fra il Nostro ed il Rustici, il quale, stando presso Andrea del Verrocchio, piacendogli la bella maniera e i modi del Vinci, e parendogli che l’aria delle sue teste e le movenze delle sue figure fossero più graziose e fiere, di quelle d’altri, si accostò a lui, e lo servì con ogni amorevole sommessione»4. «Gli pose tanto amore

  1. British Museum, ms., Arundel, n. 263, c. 1. r.
  2. Leonardo da Vinci. La Vita di Giorgio Vasari nuovamente commentala e illustrata con 200 tavole a cura di GIOVANNI POGGI. Firenze. Pampaioni. 1919.
  3. Vite cit.
  4. E. Solmi, Le fonti dei manoscritti di Leonardo da Vinci, in «Giornale Storico della Letteratura Italiana», Supj)l. n. IO e li, i orino, Loescher, 1908.