Pagina:Frascherie.djvu/122

Da Wikisource.
122 Delle Frascherie

Come da un sesso tal, Roma dicea,
     Nascerà gran saper, se in Poesia
     Madre non hà chi del sapere è Dea?
Che un gran principio di Filosofia
     Haver possan le Donne, io ben lo scerno
     Perché di Filo san, non di Sofia.
Mà chi crede, che sia buona al Governo
     Una Femina vana, assai vaneggia,
     Non è buona al Governo, è buona al Verno.

Veramente, disse all’hora Ticleue, per lo più le Donne furon sempre alle scienze, & a’ Governi poco atte. In Effeso stesso son così zotiche, che di tutto il libro di Nasone, quale dovria pur piacere ad esse; mentre insegnò i rimedij d’Amore, non sanno altra favola che quella della figlia d’Inaco perche se chiederete loro. Appresso Ovidio chi è Vacca? Tutte vi risponderanno1. Io.

In Africa, ripigliò Momarte, venne in mente al Prencipe di Fessa, di andar visitando alcune Fortezze nel suo Stato; e perche i Popoli appresero, che la visita fusse più diretta à speranza di carpir tributo da sudditi, che à timore di patir sorprese da’ nemici: un bell’humore lasciò vagar per la Città i seguenti versi, ne’ quali però i Savij della Corte più dannarono il giudicio dei Glosatori, che l’artificio dell’incognito Poeta; poiche oltre il tacervesi il nome, la doppiezza dell’equivoco bastava à difenderlo.



  1. Ovid.