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L E T T O R E.


I

N questo Libro di finta Critica non mi cadde in mente di peccare contra la vera humanità d’alcuno: e però molto meno nella Divinità di quei Religiosi precetti, de’ quali osservator fui sempre. Ti protesto dunque, che le voci di Fato, Destino, Fortuna, Sorte, Dei, Idoli, e simili sono in queste carte puri termini di Poeta, e non impuri motivi d’animo Ethico.